Vercelli

La presenza di una piccola comunità ebraica a Vercelli è documentata fin dal 1446 ma è solo dopo l’emancipazione del 1848 che le sue dimensioni numeriche divennero tali da richiedere la costruzione di un luogo di culto più consono a ospitare oltre 600 persone. Il modesto edificio precedente fu così sostituito da un grande Tempio in stile moresco costruito nel 1878 su progetto dell’architetto Giuseppe Locarni. La grande facciata è caratterizzata da bande bicolori in pietra arenaria bianche e azzurre e da richiami all’esotismo con merlature e torrette con cupole “a cipolla”. Sopra l’ingresso, protette da un piccolo portico, sono scolpite due scritte in caratteri ebraici, tra le quali sono raffigurate le Tavole della Legge. L’interno, decorato con motivi geometrici, è a tre navate. Nella grande abside illuminata da cinque finestre si trova l’armadio dell’Arca Santa (Aron –ha-kodesh) dove sono custoditi i rotoli della Legge. Per la decorazione del Tempio operarono diversi artisti vercellesi fra cui il pittore Carlo Costa, i fratelli Bona per le opere in muratura, lo scultore Ercole Villa e Michele Fornari per le vetrate policrome. Nel XX secolo, anche in conseguenza del declino demografico della comunità ebraica dovuta alle leggi razziali e alle persecuzioni, la sinagoga è stata abbandonata, diventando anche oggetto di diversi atti vandalici. Recentemente il Tempio ha recuperato il suo antico splendore grazie a una campagna di restauro. Uno dei matronei della Sinagoga di Vercelli è stato allestito il museo di arte ebraica per l’esposizione educativa e conservativa dei manufatti culturali storici provenienti dalle Sinagoghe di Vercelli e di Biella oltre che da collezioni private. La mostra racconta la storia dell’ebraismo piemontese attraverso i manufatti prodotti dagli artigiani nei secoli scorsi.

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